Il formato IFC è il principale formato di interscambio del metodo Open BIM. In quanto tale è un formato aperto e non proprietario, ovvero accessibile a software di differenti case produttrici. E’ disponibile anche nel software di calcolo strutturale PRO_SAP ed è sempre più utilizzato dai professionisti nella pratica quotidiana per lo scambio di informazioni tra le varie figure che collaborano alla realizzazione dei progetti.
L’ente che si occupa di definire e aggiornare gli standard IFC è Building Smart International (BSI), il cui capitolo italiano IBIMI si occupa della promozione del BIM tra tutti gli attori del settore delle costruzioni collaborando direttamente con essi per una definizione più chiara e pratica della metodologia OpenBIM nel panorama italiano. 2S.I. è socio collettivo di IBIMI e in quanto tale partecipa attivamente al gruppo di lavoro strutture.
Un esempio pratico
All’interno dello schema IFC esistono diverse tipologie di rappresentazione degli elementi e in questo articolo vogliamo indagare quali sono e come queste influiscono nell’importazione in ambiente FEM. Alcune di queste rappresentazioni infatti sono di difficile se non impossibile importazione rendendo necessario l’utilizzo di semplificazioni.
Vediamo l’esempio pratico di una colonna dorica può essere rappresentata in diversi modi all’interno del modello informativo:
- Attraverso la rappresentazione BREP che consente di rappresentare nel dettaglio i capitelli
- Attraverso la rappresentazione SWEPTSOLID che considera un elemento ad asse rettilineo e sezione circolare costante.
- Attraverso la rappresentazione ADVANCEDSWEPTSOLID che considera un elemento ad asse rettilineo e sezione circolare variabile.
Risulta evidente che la prima è molto dettagliata, ma non è adeguata ad una modellazione ad elementi finiti perché tale livello di dettaglio risulta inutile ai fini del calcolo; sarebbe possibile importare il volume solido ed effettuare una meshatura di elementi solidi, ma si appesantirebbe il modello. La seconda rappresentazione invece consente una conversione automatica in un elemento Beam ad asse rettilineo e sezione costante.
Sarebbe quindi opportuno tenere sempre a mente, quando si va a esportare un modello tridimensionale in un file BIM (.IFC), per quale tipologia di software questo debba essere esportato e quale risultato si voglia ottenere.
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IL BIM IN PRATICA: APPLICAZIONE A PRO_SAP.PDF
Ing. Antonio Limena